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mercoledì 6 novembre 2013

I Signori della brughiera

Visito sempre con piacere il Museo Archeologico di Arsago Seprio in provincia di Varese.
Durante i lavori di ampliamento della scuola elementare nel 1972, venne rinvenuta una necropoli longobarda in splendido stato di conservazione. La scoperta avvenne da parte di Carlo Mastorgio che convinse l'amministrazione comunale ad usufruire di una parte della sede scolastica come area museale, per la conservazione e valorizzazione di reperti rinvenuti nel territorio, appartenenti alla storia locale dal Neolitico al Medioevo. Il museo è aperto dal 1983 ed ingrandito nel 1998.
Interessante il percorso che parte dalla prima sala con preistoria e protostoria, procede con l'invasione gallica, la romanizzazione, l'eta' imperiale romana ed infine i Longobardi. La sala finale chiude con una discreta raccolta di fossili.


Foto : Francesco Virgilio - Necropoli Longobarda sec. VII


LE ARMI CELTICHE

I reperti si segnalano per essere tra i pochi rinvenuti delle fasi di invasioni galliche, IV - III sec. A.C. nell'area insubre e testimoniano stretti legami con le produzioni transalpine.
Tra essi troviamo spade in ferro di circa 70 cm. di lunghezza, coltellacci, lance, anelli da cintura, maglie di catena porta-spada, fibule e cesoie. Tali oggetti sono stati portati alla luce finora solo ad Arsago e in due casi.

Foto : Francesco Virgilio - spade e punte di lance


LA NECROPOLI LONGOBARDA

A ridosso del museo la necropoli. E' ad oggi l'unica grande necropoli famigliare di eta' longobarda in provincia di Varese. Tra il 1972 e il 1994 sono oltre 26 le tombe che hanno visto la luce. Ed è solo una parte, tramite il georadar presto dovrebbero proseguire le ricerche nelle aree limitrofe.
Disposte su linee irregolari le tombe sono distinte in gruppi a seconda delle famiglie di appartenenza. Il defunto era posto col capo ad ovest, in questo modo aveva sempre lo sguardo rivolto al sorgere del sole. A seconda del ceto sociale, le pareti erano di proporzioni monumentali o piu' modeste, provviste di coperture monolitiche, spesso danneggiate gia' in passato per depredarne le armi.
In certi casi per la realizzazione di tali tombe sono state riutilizzate epigrafi romane, esposte in una loggia all'ingresso del Museo.
Diversi angolari in ferro lasciano supporre l'utilizzo di bare lignee.


Foto : Francesco Virgilio - particolare di un tumulo 

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