Un articolo assolutamente completo ed interessante che spiega ed almeno in parte chiarisce l'ipotesi della presenza di un misterioso " pianeta dei Sumeri ", i quali per primi ce ne tramandano l'esistenza e la storia..
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Nibiru, per gli antichi Babilonesi, era il corpo celeste associato al dio Marduk. Il nome viene dalla lingua degli Accadi e significa punto di " attraversamento " o " transizione ". Nella maggior parte dei testi babilonesi è identificato col pianeta Giove; nella tavoletta n. 5 dell'Enûma Elish potrebbe essere la Stella Polare, che a quel tempo non era quella di oggi, ma Thuban o forse Kochab.
Dalle traduzioni del Dott. Zacharia Sitchin :
Dai testi Sumeri e Babilonesi in caratteri cuneiformi, abbiamo appreso notizie circa l’esistenza di un pianeta supplementare, in aggiunta a quelli che oggi conosciamo, che orbita intorno al Sole e, quindi facente parte del nostro sistema dove la stella Sole occupa un fuoco dell’ellisse che descrivono i pianeti ruotando intorno a questa stessa stella. Molti attribuiscono questo fatto al numero disponibile dalle dita delle mani, in altre parole 10 per noi uomini moderni come anche, se riferito ai Maya, il sistema matematico in uso era ventesimale; sembra proprio strano che quei popoli antichi potessero usare un sistema alla cui base era la dozzina e i suoi multipli.
Vi è anche qualche considerazione da fare e che non è stata ancora avanzata tanto da contestare l’elencazione biblica circa i periodi di vita degli uomini antecedenti al Diluvio in cui gli anni vissuti da Adamo e successivi rasentano i mille anni, ma forse questa è un'altra storia..
Per misurare la precessione degli equinozi, tra gli antichi sumeri e in Babilonia, il cielo veniva diviso in 7 spicchi, ciascuno dedicato a uno dei 7 maggiori Anunnaki, ogni spicchio misurava circa 50 gradi sull'equatore celeste. Con la precessione l'equinozio di primavera si sposta nel corso dei secoli lungo l'eclittica, attraversando via via i vari spicchi in cui era diviso il cielo. Il passaggio del punto equinoziale da uno spicchio all'altro determinava l'attraversamento di una fascia di confine di circa 1,5 gradi, corrispondente a circa 3 volte il diametro apparente della Terra proiettata sulla Luna durante un'eclissi. Tale fascia di attraversamento era Nibiru, nella quale la sovranità del cielo non apparteneva ad alcun Annunaki particolare, e dunque gli dei potevano scendere sulla terra. Ogni 3600 anni si ripete il passaggio tra uno spicchio di cielo e l'altro, e si ha il ritorno di Nibiru.
Dopo i Sumeri, i babilonesi indentificarono a volte con Nibiru anche i pianeti Mercurio o Giove o Marte, che passavano in coincidenza nella zona crepuscolare verso sud all'alba e apparivano rosseggianti, sul cielo diviso in due dal sorgere del sole, ad est la luce e a ovest le tenebre, come simbolo del dio Marduk che divide in due il cielo. La posizione della fascia di attraversamento era misurata dai Babilonesi con uno strumento astronomico primitivo fatto a croce, che nel medioevo un astronomo ebreo fece conoscere in Europa e che è denominato Bastone di Giacobbe.
Qualche tempo fa è stata ufficializzata la notizia della scoperta di un dodicesimo componente del nostro sistema planetario, ma gli elaborati scientifici rimangono ancora in possesso della NASA (Ente Ufficiale degli Stati Uniti) perciò ad oggi possiamo solo basarci sulle informazioni che provengono dai Sumeri e di conseguenza, dalle traduzioni del dott. Sitghin e pertanto, teniamo buona l’indicazione di 3600 anni (secondo il nostro metodo temporale) il periodo di rotazione del pianeta intorno al Sole che per la terra è di solo 360 giorni.
Da questo unico elemento si deduce che la sua orbita è molto allungata e l’estremità esterna ovvero, quella opposta al Perielio raggiunge una elevata profondità nello Spazio Cosmico.
E’ probabile, ma non dimostrato che questo pianeta possa avvicinarsi non poco a qualche pianeta esterno di una stella della Costellazione di Orione se non addirittura fungere da “Pianeta Navetta” tra il nostro sistema ed un altro simile.
Da un paragone tra la velocità di rotazione della terra intorno al Sole nelle due posizioni limiti (Perielio ed Afelio) possiamo comprendere quelle del pianeta Nibiru ed anche, con buona approssimazione, la sua massa.
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Nibiru, per gli antichi Babilonesi, era il corpo celeste associato al dio Marduk. Il nome viene dalla lingua degli Accadi e significa punto di " attraversamento " o " transizione ". Nella maggior parte dei testi babilonesi è identificato col pianeta Giove; nella tavoletta n. 5 dell'Enûma Elish potrebbe essere la Stella Polare, che a quel tempo non era quella di oggi, ma Thuban o forse Kochab.
Dalle traduzioni del Dott. Zacharia Sitchin :
Dai testi Sumeri e Babilonesi in caratteri cuneiformi, abbiamo appreso notizie circa l’esistenza di un pianeta supplementare, in aggiunta a quelli che oggi conosciamo, che orbita intorno al Sole e, quindi facente parte del nostro sistema dove la stella Sole occupa un fuoco dell’ellisse che descrivono i pianeti ruotando intorno a questa stessa stella. Molti attribuiscono questo fatto al numero disponibile dalle dita delle mani, in altre parole 10 per noi uomini moderni come anche, se riferito ai Maya, il sistema matematico in uso era ventesimale; sembra proprio strano che quei popoli antichi potessero usare un sistema alla cui base era la dozzina e i suoi multipli.
Vi è anche qualche considerazione da fare e che non è stata ancora avanzata tanto da contestare l’elencazione biblica circa i periodi di vita degli uomini antecedenti al Diluvio in cui gli anni vissuti da Adamo e successivi rasentano i mille anni, ma forse questa è un'altra storia..
Per misurare la precessione degli equinozi, tra gli antichi sumeri e in Babilonia, il cielo veniva diviso in 7 spicchi, ciascuno dedicato a uno dei 7 maggiori Anunnaki, ogni spicchio misurava circa 50 gradi sull'equatore celeste. Con la precessione l'equinozio di primavera si sposta nel corso dei secoli lungo l'eclittica, attraversando via via i vari spicchi in cui era diviso il cielo. Il passaggio del punto equinoziale da uno spicchio all'altro determinava l'attraversamento di una fascia di confine di circa 1,5 gradi, corrispondente a circa 3 volte il diametro apparente della Terra proiettata sulla Luna durante un'eclissi. Tale fascia di attraversamento era Nibiru, nella quale la sovranità del cielo non apparteneva ad alcun Annunaki particolare, e dunque gli dei potevano scendere sulla terra. Ogni 3600 anni si ripete il passaggio tra uno spicchio di cielo e l'altro, e si ha il ritorno di Nibiru.
Dopo i Sumeri, i babilonesi indentificarono a volte con Nibiru anche i pianeti Mercurio o Giove o Marte, che passavano in coincidenza nella zona crepuscolare verso sud all'alba e apparivano rosseggianti, sul cielo diviso in due dal sorgere del sole, ad est la luce e a ovest le tenebre, come simbolo del dio Marduk che divide in due il cielo. La posizione della fascia di attraversamento era misurata dai Babilonesi con uno strumento astronomico primitivo fatto a croce, che nel medioevo un astronomo ebreo fece conoscere in Europa e che è denominato Bastone di Giacobbe.
Sumeri - Anunnaki e Nibiru ?! |
Qualche tempo fa è stata ufficializzata la notizia della scoperta di un dodicesimo componente del nostro sistema planetario, ma gli elaborati scientifici rimangono ancora in possesso della NASA (Ente Ufficiale degli Stati Uniti) perciò ad oggi possiamo solo basarci sulle informazioni che provengono dai Sumeri e di conseguenza, dalle traduzioni del dott. Sitghin e pertanto, teniamo buona l’indicazione di 3600 anni (secondo il nostro metodo temporale) il periodo di rotazione del pianeta intorno al Sole che per la terra è di solo 360 giorni.
Da questo unico elemento si deduce che la sua orbita è molto allungata e l’estremità esterna ovvero, quella opposta al Perielio raggiunge una elevata profondità nello Spazio Cosmico.
E’ probabile, ma non dimostrato che questo pianeta possa avvicinarsi non poco a qualche pianeta esterno di una stella della Costellazione di Orione se non addirittura fungere da “Pianeta Navetta” tra il nostro sistema ed un altro simile.
Da un paragone tra la velocità di rotazione della terra intorno al Sole nelle due posizioni limiti (Perielio ed Afelio) possiamo comprendere quelle del pianeta Nibiru ed anche, con buona approssimazione, la sua massa.
Dalla medesima fonte Sumera apprendiamo anche che da questo pianeta sarebbero trasbordati sulla Terra esseri viventi a cui i Sumeri diedero il nome di Anunnaki la cui traduzione significa “Coloro che dal cielo scendono” e proprio su queste presenze apparentemente lontane nel tempo su cui desideriamo soffermarci per comparare eventi ed in base ad essi, tentare di arrivare a formulare una ipotesi con cui lavorare e che potrebbe aprire la strada ad una ricerca Archeologica e scientifica veramente finalizzata a svelare molte constatazioni che oggi sono racchiuse sotto un manto di mistero
Una grande conferenza, oltre a ricordare questi fatti, ne ha tuttavia messo in evidenza anche alcuni altri meno conosciuti, come ad esempio l'esistenza di un misterioso filmato, in possesso di un altro ricercatore indipendente, che ritrarrebbe Nibiru e sarebbe stato effettuato da una sonda spaziale in missione segreta per conto nientemeno che del Vaticano; sono state mostrate inoltre alcune informazioni su un ipotetico pianeta X ed una non meno misteriosa Dead Star ("stella morta", che potrebbe essere una nana bruna binaria compagna del Sole intorno alla quale ruota Nibiru) contenute sorprendentemente in una enciclopedia per ragazzi, quasi a voler far trapelare intenzionalmente dosi omeopatiche di notizie sul tema. In sostanza, il relatore ha fatto intendere che sulla questione del pianeta X le fonti ufficiali non ce la stanno raccontando giusta e stanno nascondendo informazioni al pubblico, ipotizzando inoltre un ruolo importante da parte del Vaticano nella vicenda. L'ipotesi che velatamente emerge è quella della reale esistenza di questo astro, che starebbe facendo il suo ingresso nel sistema solare e potrebbe rendersi visibile entro alcuni anni, portando sconvolgimenti di notevole portata, uno dei quali sarebbe l'attuale global warming. A tutto questo va poi aggiunto che al mistero di Nibiru si accompagna inevitabilmente quello della relativa, ipotetica razza aliena che lo abiterebbe, e che sarebbe una popolazione di semi-dei giganteschi (Anunnaki in sumerico) citati in moltissime tradizioni antiche e anche nella Genesi col nome di Nefilim.
Basta fare una semplice considerazione che riguarda il nostro sistema circa il computo degli anni per vedere come, fino ad oggi non si è tenuto conto del fatto che quando affermiamo che un uomo ha l’età di cinquanta anni facciamo un riferimento a quante orbite complete la terra ha compiuto ruotando intorno al Sole e che quell’essere ha vissuto.
Per questa ragione e, se ammettiamo veritiera l’ipotesi della presenza del dodicesimo componente del sistema solare, troveremo molte spiegazioni ai tanti misteri che ci circondano.
LA QUESTIONE SUMERA. - Ricapitolazione -
Perché dodicesimo, se fin qui abbiamo parlato di un decimo pianeta?
Semplice: i Sumeri consideravano il nostro sistema composto da undici pianeti, comprendendo il Sole e la Luna, quindi il pianeta che giungeva dai confini del cielo era il Dodicesimo.
Un sigillo conservato al Museo di Berlino mostra un Dio circondato da 12 pianeti e ben 24 piccoli globi rappresentanti delle lune. Nel nostro sistema solare il numero delle lune dei pianeti presenti, fino alla scoperta di altri satelliti intorno a Giove e a Saturno, dal 1979 al 1981, erano in effetti ventiquattro.
Al di là del fatto che rimane un mistero su come i Sumeri vennero a conoscenza di questo dato, dobbiamo credere che vi erano anche dodici pianeti. Ridotti ad undici dopo la collisione, contando sempre il sole e la luna. Il dodicesimo era indicato come quello dei Nefilim, chiamati anche Anunnaki. Il vocabolo Anunnaki significa "quelli che dal cielo vennero in Terra"; ritroviamo dunque i caduti, i Nefilim, i duecento Veglianti che scesero sul Monte Hermon.
Veniva chiamato Nibiru, che significa "Pianeta dell’Attraversamento"; il suo simbolo era un globo alato, figura frequente in tutte le antiche civiltà come gli Ittiti, gli Assiri, i Babilonesi, gli Egizi.
Il numero 3600, in sumero, viene scritto come un grande cerchio. Il pianeta veniva chiamato anche "Shar" che significa cerchio completo e indica pure il numero 3600. Poteva essere visto anche di giorno "visibile all’alba scompariva dalla vista al tramonto". Un grande pianeta rosso scuro che, come molte comete, appariva e scompariva alla vista della Terra. Rappresentato graficamente da una "Croce" formata dall’incrocio di due caratteri cuneiformi.
To be continued ..
Fonte Flyingobject.altervista.org
Una grande conferenza, oltre a ricordare questi fatti, ne ha tuttavia messo in evidenza anche alcuni altri meno conosciuti, come ad esempio l'esistenza di un misterioso filmato, in possesso di un altro ricercatore indipendente, che ritrarrebbe Nibiru e sarebbe stato effettuato da una sonda spaziale in missione segreta per conto nientemeno che del Vaticano; sono state mostrate inoltre alcune informazioni su un ipotetico pianeta X ed una non meno misteriosa Dead Star ("stella morta", che potrebbe essere una nana bruna binaria compagna del Sole intorno alla quale ruota Nibiru) contenute sorprendentemente in una enciclopedia per ragazzi, quasi a voler far trapelare intenzionalmente dosi omeopatiche di notizie sul tema. In sostanza, il relatore ha fatto intendere che sulla questione del pianeta X le fonti ufficiali non ce la stanno raccontando giusta e stanno nascondendo informazioni al pubblico, ipotizzando inoltre un ruolo importante da parte del Vaticano nella vicenda. L'ipotesi che velatamente emerge è quella della reale esistenza di questo astro, che starebbe facendo il suo ingresso nel sistema solare e potrebbe rendersi visibile entro alcuni anni, portando sconvolgimenti di notevole portata, uno dei quali sarebbe l'attuale global warming. A tutto questo va poi aggiunto che al mistero di Nibiru si accompagna inevitabilmente quello della relativa, ipotetica razza aliena che lo abiterebbe, e che sarebbe una popolazione di semi-dei giganteschi (Anunnaki in sumerico) citati in moltissime tradizioni antiche e anche nella Genesi col nome di Nefilim.
Basta fare una semplice considerazione che riguarda il nostro sistema circa il computo degli anni per vedere come, fino ad oggi non si è tenuto conto del fatto che quando affermiamo che un uomo ha l’età di cinquanta anni facciamo un riferimento a quante orbite complete la terra ha compiuto ruotando intorno al Sole e che quell’essere ha vissuto.
Per questa ragione e, se ammettiamo veritiera l’ipotesi della presenza del dodicesimo componente del sistema solare, troveremo molte spiegazioni ai tanti misteri che ci circondano.
LA QUESTIONE SUMERA. - Ricapitolazione -
Perché dodicesimo, se fin qui abbiamo parlato di un decimo pianeta?
Semplice: i Sumeri consideravano il nostro sistema composto da undici pianeti, comprendendo il Sole e la Luna, quindi il pianeta che giungeva dai confini del cielo era il Dodicesimo.
Un sigillo conservato al Museo di Berlino mostra un Dio circondato da 12 pianeti e ben 24 piccoli globi rappresentanti delle lune. Nel nostro sistema solare il numero delle lune dei pianeti presenti, fino alla scoperta di altri satelliti intorno a Giove e a Saturno, dal 1979 al 1981, erano in effetti ventiquattro.
Al di là del fatto che rimane un mistero su come i Sumeri vennero a conoscenza di questo dato, dobbiamo credere che vi erano anche dodici pianeti. Ridotti ad undici dopo la collisione, contando sempre il sole e la luna. Il dodicesimo era indicato come quello dei Nefilim, chiamati anche Anunnaki. Il vocabolo Anunnaki significa "quelli che dal cielo vennero in Terra"; ritroviamo dunque i caduti, i Nefilim, i duecento Veglianti che scesero sul Monte Hermon.
Veniva chiamato Nibiru, che significa "Pianeta dell’Attraversamento"; il suo simbolo era un globo alato, figura frequente in tutte le antiche civiltà come gli Ittiti, gli Assiri, i Babilonesi, gli Egizi.
Il numero 3600, in sumero, viene scritto come un grande cerchio. Il pianeta veniva chiamato anche "Shar" che significa cerchio completo e indica pure il numero 3600. Poteva essere visto anche di giorno "visibile all’alba scompariva dalla vista al tramonto". Un grande pianeta rosso scuro che, come molte comete, appariva e scompariva alla vista della Terra. Rappresentato graficamente da una "Croce" formata dall’incrocio di due caratteri cuneiformi.
To be continued ..
Fonte Flyingobject.altervista.org
molto interessante..aspetto la continuazione a breve..
RispondiEliminaSara' fatto arrivederci ..!
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